Emilia-Romagna pubblicata dal libro «Annuario del calcio femminile 2002/2003» di Luca Barboni e Gabriele Cecchi a pag. In tale situazione, la gara termina non appena il calcio di rigore ha sortito il proprio effetto, ovvero è stato realizzato, o il pallone è stato bloccato efficacemente dal portiere, o è terminato all’esterno del terreno di gioco, o è rimbalzato indietro sul terreno di gioco a seguito della deviazione del portiere o di un palo o della traversa, oppure ha esaurito il proprio movimento e si è fermato da sé. 14 settembre 1952 in occasione della gara interna contro il Messina venne intitolato dal Comune di Salerno a Donato Vestuti, mentre dedicò la piazza antistante lo stadio a Renato Casalbore, giornalista salernitano presente nell’aereo che si schiantò nella Tragedia di Superga. Ne venne fuori un ruolino di marcia di 14 punti in 7 partite, che portò la Salernitana a giocarsi la salvezza all’ultima gara in trasferta, in programma al Leonardo Garilli di Piacenza.
Questo ruolino di marcia le consentì di arrivare a giocarsi al meglio le possibilità di promozione. Trastevere, anni di partecipazione alternate tra la I Categoria (dall’86 all’88) e la Promozione (’88-’90), categoria in cui ritornerà anche nelle stagioni 91/92 e 92/93 col nome di Urbe Trastevere. 1997-98, raggiungendo la promozione in massima serie con ben 5 partite ancora da giocare. Per la prima volta nella storia della Serie B a 20 squadre, 36 punti non furono sufficienti a ottenere la permanenza nella categoria. La squadra di Rossi, infatti, pagò a caro prezzo l’inesperienza e la grande spregiudicatezza, finendo per collezionare appena 12 punti nelle prime 16 gare, nuove maglie milan faticando peraltro enormemente fuori casa. Guidata da Delio Rossi, giovane allenatore proveniente dalle giovanili del Foggia, la squadra fu duramente criticata alla vigilia del campionato e nel corso delle prime partite. Al termine della gara, il presidente Aliberti esonerò nuovamente Rossi, richiamando Oddo, che si prefisse un leggero cambio di modulo (in senso più conservativo), in modo da provare a far risultato su tutti i campi.
Prima dell’esordio in campionato la politica, in cambio della promessa costruzione del nuovo campo sportivo, impone l’utilizzo del colore azzurro Savoia che spicca nel gonfalone della città. Il campionato successivo, oltre a registrare un ennesimo cambio di proprietà (con Michele Gagliardi, fratello dell’ex massimo dirigente Pasquale) segnò il debutto del massaggiatore Bruno Carmando, che prese il posto di Alberto Fresa e diede inizio ad una collaborazione destinata a durare per tanti anni. Guidata dall’allenatore Domenico Rosati, la squadra del presidente Gagliardi venne composta da giocatori esperti come Piccoli, Scarnicci e Cignani, e giovani come Corbellini e Pierino Prati, talentuoso giocatore al debutto. PRESIDENTE. Su questo non c’è dubbio. “Ferdinando Adornato, eletto con Forza Italia e nominato presidente della Commissione cultura, mi ha telefonato e ha chiesto di intervenire per motivi personali. A peggiorare le cose, arrivò però la sconfitta con il Perugia, una delle dirette concorrenti per la salvezza. La squadra di Ansaloni ne uscì sconfitta per 1-0, retrocedendo subito in terza serie. Nonostante fino a poche giornate dalla fine fosse terza e apparisse in pieno controllo della situazione, una serie di sconvenienti pareggi consecutivi arrivati nella tarda primavera del 1995 fecero sì che la Salernitana dilapidasse in breve tempo un cospicuo margine di vantaggio accumulato sulle inseguitrici.
Intanto, in senso strettamente biologico, perché ad essa appartengono molti giovani; ma essa è anche giovane perché la sua fede sgorga dalla sorgente di Dio, maglia roma nuova quindi proprio dalla fonte dalla quale viene tutto ciò che è nuovo e rinnovatore. Tuttavia, malgrado anche l’acquisto del «bomber» Franco De Falco e del portiere Roberto Renzi nel corso del mercato di riparazione, alla fine ottenne soltanto un decimo posto. Tuttavia nel 2001, con l’ingresso nelle giovanili dei lancieri, al fine di evitare inutili lesioni decide di diminuire l’intensità degli allenamenti. A fine anno, fu così 5º posto. Tuttavia, i magri risultati racimolati nel momento culminante della stagione, peraltro in sfide decisive che la vedevano opposta alle dirette concorrenti, frenarono le ambizioni della Salernitana, che concluse per la seconda volta consecutiva il torneo al 5º posto. Nel corso dell’anno, la Salernitana si dimostrò una squadra molto difficile da battere (appena 9 le sconfitte in campionato, come l’Ascoli, promosso in Serie A), ma faticò moltissimo a vincere, per via di una scarsa attitudine realizzativa, colmata soltanto in parte dall’abilità nei calci piazzati del centrocampista Daniele Pasa, miglior marcatore granata del torneo. Dopo dieci anni, i granata del 1966-67 tornarono in Serie B ma dovettero arrendersi al fatto di non avere i mezzi utili a reggere il confronto con le altre squadre del campionato, e dunque retrocessero.