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Bene anche la rubrica “Il calcio alla tv” che viaggia intorno alla soglia dei 10.000 utenti unici ad ogni uscita. Ci sarà tra fine settembre e inizio ottobre e coinciderà con l’arrivo dell’ultima parte dei denari mancanti. La scommessa dell’Udinese, quindi, è quella di valorizzare Mandragora per rientrarci con le spese alla fine del prestito, in una sorta di “premio di formazione”. Ha detto di voler rendere l’Udinese «una squadra in grado di utilizzare diverse strategie di gioco in ogni partita», ma allo stesso tempo di puntare ad essere protagonista: «Per me l’importante non è fare 25 passaggi di fila solo col fine del possesso palla. Quello che vogliamo fare è cercare di avere una squadra non prevedibile e versatile, e che giochi la partita nella metà campo avversaria adattandosi alle diverse esigenze di gioco. Velázquez ha ben impressi i dettami della scuola spagnola e vuole che la sua squadra sia protagonista del possesso e del suo utilizzo. Velázquez in conferenza stampa ha parlato solo dei suoi princìpi, senza approfondire però la sua strategia.

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Nonostante ciò, nel precampionato non si sono visti meccanismi di pressione chiari, per via della forma fisica e del poco tempo a disposizione, terza maglia barcellona 2025 e non sappiamo quindi con sicurezza come l’Udinese vorrà recuperare il pallone. Artiglierie. Sino a poco tempo passato an- che fra noi l’artiglieria avevasi i suoi par- ticolari commessa rii. La ricerca della superiorità numerica in fase di uscita del pallone porta anche al caso estremo in cui Barak (schierato a centrocampo) corre a posizionarsi accanto ai centrali dopo la salita di Stryger Larsen, perché Mandragora non ha fatto in tempo a scendere. Per qualche tempo fu proprio questa la funzione del sito e addirittura si conclusero vere e proprie trattative di compravendita fra alcuni club europei. Velázquez, insomma, sembra essere consapevole che l’Udinese non potrà imporre sempre il proprio gioco sugli avversari, e che quindi dovrà per forza di cose adattarsi. L’Udinese, dal canto suo, sembra riporre fiducia proprio sulla capacità dell’allenatore spagnolo di dotare la squadra di un sistema in grado di essere flessibile: di essere proattivo con le piccole, cioè, e di sapere cosa fare con le grandi. I quattro ragazzi portavano a spalle un paio di grosse borse di tela colorata; probabilmente all’interno avevano preparato le maglie della squadra.

Vengono viste con indifferenza le maglie delle squadre estere eccetto quelle del Benfica (Portogallo) e del River Plate (Argentina) per il lungo gemellaggio con i tifosi del Torino. Da circa due anni sbandiera l’ormai celeberrima ricerca della Nielsen secondo cui il Napoli avrebbe 35 milioni di tifosi nel mondo e circa 120 milioni di simpatizzanti. Un altro uomo di fascia è il venezuelano Machís, arrivato dal Granada (per anni di proprietà degli stessi Pozzo), che è rivelato come uno dei migliori giocatori del precampionato dell’Udinese tra i nuovi arrivati. Per questo fa scendere vicino alla linea difensiva uno dei due centrocampisti (solitamente Mandragora), bloccando uno dei due terzini (di solito il sinistro, Samir). Il campionato che ci attende chiarirà la validità della scommessa dell’Udinese e il valore generale di Mandragora. Il talento di Mandragora sembra fuori discussione. A completare il quadro ci sono il terzino destro olandese Hidde ter Avest, arrivato a parametro zero dopo il mancato rinnovo con il Twente (e che probabilmente sarà la riserva designata di Stryger Larsen), e la scommessa Nicholas Opoku, centrale di difesa 21enne arrivato dalla Tunisia. Senza palla le cose, se possibile, sono ancora meno chiare.


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